\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 La fortuna europea della casa Asburgo (o Absburgo; Habsburg in tedesco) inizi≥ sul finire del Quattrocento. Di carattere feudale
prima, regale e imperiale poi, originaria probabilmente dellÆAlsazia, la dinastia era giα assurta a potenza fin dal secolo 13░ prima di ottenere, per un periodo di tempo pi∙ o meno lungo, oltre la corona imperiale, i troni di Austria, Ungheria, Boemia,
Spagna (fino al 1700) coi possessi italiani, Paesi Bassi, Toscana, Modena. LÆultimo trono degli Asburgo, quello dÆAustria e Ungheria, croll≥ nel 1918 dopo la \b \cf4 \ATXht15211 prima guerra mondiale\b0 \cf0 \ATXht0 .\par
Ma una fase di vera e propria e
gemonia asburgica sullÆEuropa ebbe inizio con lÆelezione a imperatore di Massimiliano I (1493-1519), figlio di Federico III. Tra il 15░ e il 16░ secolo, mentre in Spagna, Francia, Inghilterra si affermavano stati nazionali, il mondo germanico era caratte
rizzato dalla presenza di stati territoriali, confederazioni di cittα, principati. Il potere dellÆimpero poteva essere considerato puramente di tipo formale. Fu appunto con lÆascesa di Massimiliano I e con il susseguirsi di complicate e fortunate vicende
politiche e diplomatiche, che gli Asburgo riuscirono a invertire le tendenze centrifughe nellÆimpero ed a porre le premesse per un disegno egemonico assai ampio. Da questo momento, infatti, gli arciduchi dÆAustria (titolo introdotto da Federico III per
gli Asburgo nel 1453) si succedono ormai senza competitori sul trono imperiale. Da Massimiliano I a Carlo VI la fortuna della casa, grazie a una serie di abili matrimoni, sembr≥ inarrestabile.\par
Massimiliano I, sposando Maria di Borgogna, erede di Car
lo il Temerario, otteneva i territori giα borgognoni delle Fiandre e dei Paesi Bassi; inoltre, facendo sposare il figlio Filippo il Bello con Giovanna dÆAragona e di Castiglia, poneva la candidatura della propria dinastia ai troni iberici e, concludendo
i matrimoni dei nipoti, Ferdinando e Maria, con i figli di Vladislao re di Boemia e dÆUngheria, Anna e Luigi, port≥ a realizzazione le vecchie aspirazioni asburgiche su quei regni. Mentre allargava i suoi domini con la contea di Gorizia e altre terre nel
Tirolo, Massimiliano intraprese lÆorganizzazione centralistica dei suoi stati secondo il modello borgognone (creazione dÆuna Camera aulica, di un Consiglio aulico e delle due cancellerie della corte e dellÆImpero). Inseriti dal nipote Carlo I (V come im
peratore) entro un immenso Impero ôsu cui non tramontava il soleö, i domini ereditari degli Asburgo furono, al momento dellÆabdicazione dello stesso \b \cf4 \ATXht12241 Carlo V\b0 \cf0 \ATXht0 (1556), definitivamente affidati, con la successione alla co
rona dÆimperatore del Sacro Romano Impero, al fratello Ferdinando I, giα dal 1526 re di Boemia (gli era sfuggita invece la corona dÆUngheria, caduta nelle mani del magnate transilvano Giovanni Szapolyai). LÆAustria poteva cos∞ riprendere la primitiva fun
zione di baluardo della cristianitα, che la minaccia turca (1529: comparsa del sultano Solimano sotto Vienna) rendeva attuale.\par
La vastitα dei domini Φ tale che Carlo V, abdicando, fraziona il proprio impero, dando gli aviti possessi e la corona impe
riale al fratello Ferninando e i possessi spagnoli al figlio Filippo II. Vi furono da allora due potenti case di Asburgo: la primogenita (Asburgo di Spagna) identificatasi ormai con la storia della Spagna, la quale attraverso Filippo II (1556-98), Filipp
o III (1598-1621), e Filippo IV (1621-65) giunse a Carlo II (1665-1700), col quale si estingue; e la casa laterale, o degli Asburgo dÆAustria, dalla quale derivano gli imperatori Ferdinando I (1556-64), giα dal 1526 re di Boemia, Massimiliano II (1564-76
), Rodolfo II (1576-1612) e il fratello Mattia (1612-19), Ferdinando II (1619-37), Ferdinando III (1637-57), Leopoldo I (1657-1705), che conquist≥ definitivamente lÆUngheria, Giuseppe I (1705-11) e il fratello Carlo VI (1711-40), il quale ultimo, mediant
e la sua partecipazione alla guerra di successione spagnola, ottenne i Paesi Bassi spagnoli, il Milanese e, per alcuni anni, Napoli, la Sicilia, Parma, Piacenza e Guastalla.